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Se digitate “uscire dalla comfort zone” su Google vi escono circa 1.270.000 risultati, è un’espressione fortemente utilizzata in ambito di sviluppo personale e di cambiamento dei team aziendali ma, nessuno parla mai di un concetto ad esso molto affine che è quello della costruzione di una base sicura!

Schulz ce ne parlava già nei suoi fumetti quando disegnava Linus accompagnato dalla sua coperta, un oggetto che lo coccolava e gli dava sicurezza permettendogli di creare i presupposti per un ambiente sicuro.

Quando parliamo di “comfort zone“, ci riferiamo ad uno stato mentale in cui ci sentiamo a nostro agio, sicuri ed equilibrati, operando in un ambiente o una routine familiare. Rimanere nella comfort zone significa affrontare sfide e minacce in modo conosciuto e prevedibile. Tuttavia, questo approccio rischia di limitare l’esplorazione di nuove opportunità e lo sviluppo di competenze, pur essendo spesso un passo necessario per l’innovazione e la crescita professionale. Per alcuni, uscire dalla comfort zone può comportare un aumento significativo dello stress. Partendo da quest’ultimo aspetto, che non vogliamo trascurare, esploriamo un altro concetto utile al contenimento dello stress: la base sicura.

Introdotta da John Bowlby e Mary Ainsworth negli anni ’50 attraverso il loro lavoro sui bambini, la “base sicura” è quel luogo simbolico fatto di relazioni o ambienti che offrono un senso di sicurezza, stabilità e sostegno. Avere una base sicura permette di esplorare territori sconosciuti e affrontare nuovi confronti, sapendo di avere un luogo “sicuro” dove tornare. Possiamo costruire una base sicura anche grazie alle relazioni fondate sulla fiducia, l’accettazione, la comprensione, elementi che consentono di affrontare novità e situazioni imprevedibili con un livello di stress gestibile o inesistente.

Anche nei contesti di business, se vogliamo essere agili nei cambiamenti ed avere uno stress limitato, la transizione dalla comfort zone richiede la costruzione di una base sicura. Ad esempio, è fondamentale creare un ambiente lavorativo in cui i dipendenti si sentano valorizzati, sostenuti e liberi di esprimere le proprie idee senza paura delle critiche negative o di commettere errori. In un tale ambiente, caratterizzato da un approccio aperto verso gli altri, prosperano il benessere emotivo, la resilienza e la crescita personale.

Il piccolo suggerimento che vogliamo offrirvi, in questo nuovo inizio d’anno e a supporto dei numerosi progetti che vi attendono, è il seguente:

Per ciascuna innovazione che state apportando nella vostra quotidianità (personale di crescita, di team e aziendali) agite in modo duplice:

  1. Riflettete sulla vostra comfort zone, cosa la rende tale e riconoscetene i limiti.
  2. Progettate e attivatevi per creare basi sicure che vi diano sostegno e stabilità

Così facendo creerete l’ambiente idoneo all’ottenimento dei vostri risultati.

Buon Inizio d’Anno

Chiara Silvia Cesana
Chiara Silvia Cesana

La sua formazione inizia con un percorso scientifico, si laurea in CTF, per…

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