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Photo by Tim Gouw

Le recenti disposizioni volte al contenimento e alla gestione dell’emergenza epidemiologica in atto hanno condotto molte aziende ad una forzata “sospensione o rimodulazione dell’attività lavorativa”. I lavoratori, ad esempio, si sono trovati di fronte a:

  • stop forzato all’attività di molti lavoratori e contestuale ricorso agli ammortizzatori sociali (ove presenti);
  • adozione dello smart-working, che ha permesso da un lato una maggiore continuità con la realtà lavorativa pre-Covid, ma dall’altro ne ha spesso stravolto le modalità;
  • prosecuzione dell’attività lavorativa (nonostante la percezione di un alto rischio) poiché impiegati in attività ritenute essenziali, dovendo quindi adattarsi a nuovi orari, turnistiche ecc.

In tutti i casi per i lavoratori si è inaspettatamente verificato un distacco brusco e repentino dalla “normalità” e dai contesti organizzativi di appartenenza. Tale aspetto, unitamente alla percezione di limitazione della libertà individuale, alla contrazione degli spazi di movimento fisico, al timore del contagio, all’incertezza rispetto ai tempi di durata dell’emergenza, alla paura della perdita del lavoro e ad ulteriori possibili problematiche di tipo personale/familiare, ha contribuito a generare, accanto all’emergenza epidemiologica, il potenziale sviluppo di una “emergenza psicologica”.

Proprio a seguito della pandemia alcune aziende si stanno interrogando circa la loro capacità di far fronte a situazioni così complesse e si stanno chiedendo quali azioni strategiche intraprendere al fine di salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Con l’approvazione del D.lgs. n. 81/2008 il legislatore ha introdotto l’obbligo di valutazione dello stress lavoro-correlato (art. 28, comma 1-bis) tra gli adempimenti a carico del datore di lavoro. Oltre a tale obbligo normativo, anche nell’articolo 2087 del Codice civile viene esplicitato che

“L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.

Risulta quindi importante che il datore di lavoro tuteli la sicurezza e la salute del lavoratore valutando tutti i rischi, compreso lo stress lavoro-correlato, anche e soprattutto nella complessa fase legata al Covid-19.

 

 

Ma che cos’è la valutazione del rischio stress lavoro correlato?

L’obiettivo principale della valutazione consiste nell’identificazione di eventuali criticità relative a quei fattori di Contenuto del lavoro (carico di lavoro, orario, pianificazione dei compiti, ecc.) e Contesto del lavoro (ruolo, autonomia decisionale, rapporti interpersonali, ecc.) presenti in ogni tipologia di organizzazione.

 

 

Simplify progetto benessere, supporta le aziende nel:

  1. ANALIZZARE L’INDICE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO (rinnovo e prima valutazione). Attraverso un questionario on line (o cartaceo se preferito dall’azienda). Lo scopo dell’approfondimento è quello di comprendere quali fattori sono stati maggiormente colpiti, in che modo i lavoratori hanno vissuto tale situazione, ma soprattutto, quali possono essere le azioni correttive da mettere in atto al fine di prevenire eventuali conseguenze disfunzionali (sia organizzative che individuali). Il questionario composto da 65 item consente di rilevare la frequenza di 36 fattori di rischio stress lavoro-correlato aggregati in 5 gruppi:
     
    – Comunicazione,
    – Ruolo,
    – Relazioni,
    – Ambiente,
    – Ecologia Personale.
     
    Per ogni fonte di stress verrà indicato l’indice di rischio percepito, che permette di definire in modo affidabile, all’interno di un campione di lavoratori, l’attualità del rischio e la sua prevalenza. La valutazione elaborata da Simplify non si limita a evidenziare i fattori a basso, medio o alto rischio, ma restituiremo anche delle linee guida di intervento e di prevenzione abbinate alle aree problematiche.
  2. PRODURRE DOCUMENTAZIONE AD INTEGRAZIONE DEL DVR: Tale aggiunta, inserita nella sezione dello stress lavoro correlato, consentirà alle aziende di adempiere agli obblighi normativi di riferimento e di monitorare la salute dei lavoratori.
  3. PIANIFICARE AZIONI DI SOSTEGNO, RECUPERO, CORREZIONE: Per quanto fin qui riportato, appare quindi evidente l’importanza di occuparsi del benessere dei lavoratori a 360° al fine di curare e/o prevenire eventuali disturbi psichici. Dare dunque spazio agli aspetti emotivi e psicologici dei lavoratori, può consentire a Manager e Datori di lavoro di individuare azioni strategiche di prevenzione al fine di contenere e gestire un eventuale disagio individuale e lavorativo (alcune aziende ad esempio si sono attivate per avviare lo sportello d’ascolto, migliorare la comunicazione e la gestione dei lavoratori in smart working, offrire coaching ai responsabili, richiedere un supporto al cambiamento, …), queste sono leve che contribuiscono a migliorare la quotidiana attività lavorativa, si deve però anche pensare a servizi di supporto, azioni formative o momenti di intervento/ascolto, ad esempio il progetto RELIEF e attività di Formazione mirata.

 

In conclusione

non vi è alcun dubbio che il datore di lavoro sia chiamato a fare quanto in suo potere per salvaguardare la salute e la sicurezza dei lavoratori, ma in questa situazione di emergenza sanitaria, in cui il coronavirus non è un rischio di per sé eliminabile e non può diventare un “rischio zero”, le aziende possono intervenire preventivamente sul possibile sviluppo di disagio nelle persone, sia a livello individuale che organizzativo, perché non abbiamo a che fare con un pericolo ben determinato e conosciuto, ma ci troviamo di fronte a situazioni estranee e siamo in attesa (senza sapere con certezza quando questa finirà) di riprendere le nostre abitudini, i nostri progetti, le nostre routine, la nostra quotidianità.

Date queste premesse gli Trainer Simplify e Psicologi Partner sono a disposizione per svolgere specifici interventi di supporto psicologico per aiutare le aziende e i lavoratori soprattutto in questa complessa fase legata all’emergenza sanitaria e al potenziale conseguente sviluppo di una “emergenza psicologica”.

Per maggiori informazioni in merito a tutti i servizi offerti dal nostro team, visita la pagina di Relief e Portfolio o scrivi a info@mysimplify.it mettendo nell’oggetto SUPPORTO PSICOLOGICO.

Miriam Munerato
Miriam Munerato

Dopo avere maturato una solida esperienza in ambito consulenziale in contesti innovativi ed…

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